La prossima edizione della Rosa di Corfù



Atto IV. Scena di Martino Munarini

L’operettopera La rosa di Corfù è una sintesi tra i due generi fondamentali del teatro musicale europeo tra ottocento e novecento. La fusione tra l’opera italiana e l’operetta di ascendenza mitteleuropea è stata propiziata dalla figura dell’imperatrice Sissi, Elisabetta d’Austria, che si presta al duplice trattamento spettacolare tra il serio e il brillante. Non va dimenticato che il mito della principessa Sissi non si è mai appannato è uno degli archetipi più amati dell’immaginario collettivo del novecento.

L’operettopera è definita da camera poiché ha le caratteristiche di uno spettacolo completo (unisce recitazione, canto e danza) ed è proponibile in forme ridotte adatte agli spazi più diversi all’aperto o al chiuso e non necessariamente in spazi teatrali, grazie alla sua struttura scenica autoportante

Le prime due rappresentazioni, che il pubblico ha accolto con successo, hanno avuto luogo a Follina, il 27, 28 settembre 2003.

La rosa di Corfù verrà riproposta in una nuova veste strumentale (Nuova versione) con l’organico strumentale portato a nove strumentisti su commissione dell'Associazione La posta in Gioco, flauto + ottavino, clarinetto basso, fagotto, corno, violino, violoncello, contrabbasso, tastiera (spinetta) e percussione, viene introdotto un nuovo personaggio (attrice) e di conseguenza una nuova versione registica, la prima dovuta all'invenzione dello stesso compositore Puccio Migliaccio, con la direzione musicale di Ciro Passilongo.

Il ruolo della protagonista, Sissi, è stato magistralmente sostenuto dal soprano Cristina Mantese, una delle artiste più significative del panorama lirico. L’allestimento scenico e i costumi sono stati realizzati apposta per lo spettacolo da Martino Munarini e da Nives Annibal.

Per la ripresa dello spettacolo sono previsti stages promossi dalla Posta in Gioco curati da Cristina Mantese per la vocalità e da Rosalba Trevisan per il movimento scenico e la recitazione.

La rappresentazione: un prologo quattro atti e una passerella ha la durata di circa due ore con un solo intervallo.

Gli interpreti sono quattro cantanti un danzatore ed un’attrice. La ripresa dello spettacolo è a cura dell’Associazione culturale La posta in Gioco di Vidor, che si fa carico delle mansioni burocratiche ed amministrative.

Per informazioni sui progetti formativi, organizzazione e modalità di realizzazione scrivere a La posta in gioco

Atto IV. Scena finale

Home Page Interpreti della prima esecuzione
Testo critico di Olga Visentini Argomento dell’opera
Curriculum di Puccio Migliaccio Curriculum di Cristina Mantese
Curriculum di Ciro Passilongo




per scrivere a Puccio Migliaccio

© Aldo Bova - 2004